Mercoledi 16/12/03 ore 8.15

Grazie Signore perché ti servi della mia sofferenza per redimere me ed attraverso me altre anime perse, smarrite, disorientate e disperate.

Sai Signore che in questi giorni di ricovero in Policlinico mi sono resa conto di quanta sete di Dio c’è negli uomini, di quanta testimonianza autentica di amore per te essi hanno bisogno.

Si Signore è vero perché mi sono accorta in questi miei giorni di ricovero ospedaliero che tu forse mi hai mandata, attraverso il mio problema di salute (che egoisticamente spero sia risolto) in missione di evangelizzazione, perché è proprio li, nei luoghi di sofferenza che c’è un terreno fertile e molto produttivo.

Caro Gesù è stato bello riscoprirmi nel sorridere, nel baciare, nel salutare, nell’ascoltare gli ammalati, nel recitare il santo rosario e nel raccontare la mia testimonianza, di quanto amore, di quanto affetto, di quanta umiltà, di quanta sincerità e di quanto coraggio, forza, energia e conforto hanno bisogno gli uomini ed in particolare gli ammalati.

Mi cercavano, mi apprezzavano, mi amamvano, mi chiedevano un consiglio, mi parlavano con il cuore aperto, con totale sincerità, li sentivo teneri, fragili e piccoli come bambini, dolci, amabili, affettuosi e tanto desiderosi di aiuto e sostegno.

Di un sostegno vero di te, sorgente di vita, che in quel contesto, attraverso me operavi nei loro confronti, rendendomi indispensabile per loro, fonte di speranza e di gioia.

Infatti si rideva e si scherzava, si sminuiva il problema di ognuno, anche se grave e lo si cercava di leggere in un’ottica ed in una dimensione di donazione oblativa e gratuita simile a quella che Gesù Cristo ha vissuto per noi.

Si discuteva anche di questa riscoperta di valori e di quanto senso autentico ha dato la sofferenza di ognuno di noi, alla nostra vita.

Venivano fuori dei mini centri d’ascolto nel cui contesto ci si riscopriva anche fortunati o per lo meno più forti e tenaci di altri, grazie alla nostra malattia che se letta in chiave di salvezza ei di redenzione cristiana, ti consente di scoprire e conoscere una vera vita, quella fatta di valori autentici, primo fra tutti l’amore.

Ed ecco  che alla fine tutto sommato ci ritrovavamo a comprendere il significato profondo del nostro ringraziamento di Dio nonostante la nostra situazione di dolore e di mutilazione con la quale dovremo convivere per tutto il tempo che Dio vorrà.

In quel momento mi riscoprivo ancor più graziata da te perché avevi operato in loro, in tutti quegli ammalati che avevano bisogno di me, che mi amavano, mi ringraziavano e mi sorridevano felici, carichi di gioia, desiderosi di scambiare con me il loro numero telefonico e l’indirizzo di casa perché intenzionati a rivedermi, a venirmi a trovare per parlare e pregare ancora con loro.

Grazie di tutto Gesù sei grande.

Testimonianza di una paziente di ginecologia

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