Venerdì, 13 dicembre 2019, ore 17,00.
Non poteva esserci un giorno migliore per celebrare la santa messa dei Volontari di Bethesda (associazione che offre aiuto psicologico agli ammalati in ospedale). Lucia di Siracusa – martire cristiana del III-IV secolo d.C. venerata dalla Chiesa cattolica e ortodossa il 13 dicembre – è la santa protettrice della vista a motivo del suo nome latino, “Lux”, vale a dire genitrice, portatrice di luce. Si narra che la giovane, appartenente ad una nobile famiglia cristiana, fosse stata promessa in sposa ad un pagano. Sua madre, gravemente ammalata, aveva speso ingenti somme per curarsi ma senza trarne giovamento. Lucia ed Eutichia (questo il nome della madre) si recarono in pellegrinaggio al sepolcro di sant’Agata, martire catanese del III secolo d.C., per chiedere la guarigione. Era il 5 febbraio del 301, dies natalis della santa. Mentre pregava Lucia, colta dal sonno, vide sant’Agata venirle incontro e dirle: “Lucia, sorella mia, vergine consacrata a Dio, perché mi chiedi ciò che puoi far tu stessa?”.

Santa Lucia in un affresco del Casale di Balsignano

Constatata la guarigione della madre, la giovane si consacrò a Dio e donò i suoi averi ai poveri. Negli anni successivi, ella visse al servizio degli infermi fino a quando il suo vecchio spasimante, per vendicarsi, la denunciò alle autorità. Ricordo che i Cristiani, a quel tempo, erano perseguitati. Al processo Lucia, minacciata d’esser chiusa in un postribolo, rispose al magistrato: “Il corpo si contamina solo se l’anima acconsente” e rifiutò di convertirsi al paganesimo. Il giudice, allora, la sottopose alla tortura ma senza esito, perché le fiamme non riuscirono a lambirla. Accusata di stregoneria, fu decapitata nell’anno 304 dell’era cristiana. Dopo l’ultima comunione la giovane, prima di offrire il collo al boia, profetizzò la fine delle persecuzioni e l’ascesa della Chiesa. Il racconto è agiografico, tuttavia la sua figura ispirò Dante Alighieri che, nel Convivio, affermò d’aver subìto una grave alterazione agli occhi. Ottenuta la guarigione per intercessione della santa, le attribuì un ruolo di prim’ordine nel suo simbolico percorso ultraterreno. Non si poteva dunque scegliere un giorno migliore per celebrare la santa messa dei Volontari di Bethesda che da trent’anni, sulle orme della Santa, danno sostegno agli ammalati.

Sergio Ricciuti

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