Pensando a questo primo numero del “Foglio” ( a proposito vi confesso che questo termine mi piace poco, forse perché si confonde con altre testate di giornale, che ne direste se lo chiamassimo semplicemente “giornalino”?) mi sono chiesta più volte quale argomento vorrei che trovasse sempre uno spazio, magari piccolo, tra quelli che andremo a trattare in questo anno appena iniziato, ovvero, quale il tema che si pone per me, sempre con urgenza ed attualità?
Non ho compilato il questionario, rispondendo ai quesiti formulati, perché sarebbe stata sicuramente una risposta autoreferenziale, tuttavia, mi preme dire che il tema della pace è quello che mi interroga di più.
Forse perché, come dicevo nella giornata dell’Associazione, mi preoccupa l’idea che della pace si parli solo in periodo di guerra, e quando la guerra ci tocca, per un verso o per l’altro, da vicino.
Forse perché, vedi la coincidenza, ho letto con molta attenzione l’ultimo numero dell’anno 2003 della “Rivista del Volontariato” che è tutta dedicata al tema della pace: dagli approfondimenti alle immagini, alla bibliografia, ai percorsi, alle testimonianze.
Forse perché penso che ognuno di noi deve e può trovare la via per costruire la pace, e se lo si fa insieme, probabilmente il cammino diventa meno difficile.
Nel leggere i vari articoli mi ha colpito molto e mi ha fatto riflettere la frase “la pace nasce dalla volontà di affrontare e gestire un conflitto, la sua soppressione conduce alla guerra”.
In fondo è quello che l’americano Herikson, uno dei più prestigiosi studiosi di problemi umani, affema, quando dice che l’uomo solidale, e si riferisce al volontario non è colui che vive da buono, ma colui che convive positivamente con i diversi. Queste considerazioni mi inducono a pensare che nel nostro “giornalino” ci sia sempre uno spazio, anche piccolo ed in ultima pagina, per parlare di questo argomento: con una frase, un pensiero, un libro da proporre o altro, l’importante è che la luce accesa violentemente da riflettori puntati sulla guerra, non ci spenga ma continui ad illuminare, a farci pensare e a tradirsi in azioni quotidiane.
Laura Matarazzo