Settembre: giornate calde, mare incantevole, desiderio di restare in vacanza godere dei meravigliosi raggi solari, abbronzati ma non scottati, serate calde ma rese gradevoli dalla brezza marina.
In un angolo del nostro cuore si risvegliava il desiderio di tornare a casa, alla vita fatta di impegni nostri e delle nostre famiglie compreso quello del volontariato. Si torna!
Rieccoci all’ospedaletto di nuovo insieme abbronzati, sereni, riposati ma desiderosi di offrire ai nostri piccoli quelle attenzioni e quei momenti che, nell’ambiente in cui sono ospitati, diventano irrinunciabili per loro e speciali per noi.
Nuovi incontri, difficoltà e tanta energia e si parla anche del Natale. La nostra coordinatrice ci ricorda che in men che non si dica Natale sarà alle porte e di qui, giù con idee, proposte valutazioni, bocciature…fin quando non prende corpo l’idea che quest’anno il Presepe dovrà essere fuori dagli schemi senza perdere la sua unicità ma comunicando qualcosa di più a chiunque lo vedrà, qualcosa che colpisca il cuore e che lanci un messaggio di solidarietà e di cambiamento.
Ad ottobre l’idea prende corpo e ci mettiamo tutti in movimento seguendo schemi, calcolando spese e dividendoci i compiti.  Nel frattempo, effettuavamo il trasloco degli armadi con il loro contenuto da un piano all’altro nella nuova ludoteca.  Come api operose ciascuna con il proprio compito, svolazzavamo nei nostri camici bianchi su e giù per i corridoi del Giovanni XXIII, non trascurando il nostro compito di angeli di sostegno per i piccoli ricoverati.

Natale al Giovanni XXXIII

Nasce così un grande libro pop up con immagini tridimensionali ambientato nella Foresta Amazzonica che fa da sfondo al Presepe costruito con le immagini dei personaggi del posto che rappresentano la Nascita del Bambino Gesù: un Presepe Amazzonico!!
Un presepe nella terra che rappresenta il polmone più grande di cui disponevamo e che oggi sta andando in fumo e insieme ad esso la sua popolazione.
Gesù nasce ovunque in ogni punto della nostra meravigliosa terra di cui ci ha fatto dono e che in modo incosciente stiamo distruggendo. A noi, quindi, il compito di fare qualcosa perché ciò non accada ancora e per questo chiediamo l’aiuto di chi amiamo e festeggiamo il 25 dicembre.
Buon Natale.
Katia Monopoli

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